Olio di semi di Lino

È estratto dai semi della pianta Linum usitatissimum, molto utilizzata fino a qualche decennio fa per produrre capi di abbigliamento. A differenza degli altri oli vegetali, ricchi di grassi omega 6, l'olio di lino è molto ricco di acido linolenico, il capostipite dei grassi omega 3,ne contiene fino al 58%.  

La composizione in acidi grassi è la seguente: acidi grassi saturi : 5,3 g acido palmitico e 4,1 g acido stearico acidi grassi polinsaturi: 12,7 g acido linoleico (omega 6) e 53,3 g acido alfa-linolenico (omega 3) acidi grassi monoinsaturi: 20,2 g acido oleico-

Data la notevole presenza di acido alfa-linolenico, l'olio di semi di lino viene spesso consigliato come ottima fonte di omega 3; in realtà, l'acido alfalinolenico è convertito in EPA (acido eicosapentaenoico) solo per una piccola percentuale (le ricerche vanno da uno 0,2 a un 8%) che diminuisce ulteriormente in caso di cattivo stile di vita e con l'età. Da questi dati, per il non vegetariano, l'importanza dell'olio di lino è marginale come conversione EPA-DHA (acido docosaesaenoico), si fa molto prima a mangiare pesce!

L'acido linolenico è il più delicato tra gli acidi grassi: si ossida molto facilmente e di conseguenza il processo di estrazione dell'olio di lino deve essere fatto accuratamente, possibilmente in assenza di aria e a temperatura controllata. Fino a qualche anno fa l'olio di lino spremuto a freddo veniva prodotto esclusivamente con il metodo Baglioni a temperatura controllata (Amilcare Baglioni, nato a Parrano, in provincia di Orvieto, è stato l'ideatore di un particolare metodo che permette di mantenere la temperatura di trattamento inferiore ai 27 °C consentendo il mantenimento della composizione chimica del prodotto di partenza) , per lo più da piccole aziende biologiche. Ora che il consumo è aumentato le aziende più grandi hanno adottato metodi molto meno delicati nei confronti del prodotto, che viene portato a temperature molto più alte che possono ossidare l'acido linolenico. Inoltre nessun produttore propone confezioni totalmente opache che proteggano l'olio dalla luce; nessun negoziante lo conserva in frigorifero per proteggerlo dalla temperatura. La probabilità di trovare un prodotto veramente fresco, quindi, è molto bassa.

  Si consiglia quindi di evitare il consumo di olio di lino, a meno di non approvvigionarsi direttamente dal produttore, assicurandosi che utilizzi il metodo Baglioni e che conservi in frigorifero l'olio così prodotto. Il prodotto va conservato in frigorifero in bottiglie scure, e va consumato nel giro di qualche settimana. Ha un sapore caratteristico di noce, leggermente amarognolo. Quando irrancidisce prende un sapore sgradevole di pesce. Essendo molto ricco di acidi grassi polinsaturi a contatto con l'aria subisce facilmente fenomeni di ossidazione e polimerizzazione che trasformano lo strato superficiale in una pellicola solida, compatta ed elastica che costituisce la proprietà basilare delle vernici cosiddette all'olio.

 

Composizione

L’olio di lino è composto per l’11% da acidi grassi saturi e per l’89% da acidi grassi insaturi: 25% di acido arachidonico. Contiene, inoltre, vitamina E (da 80 a 95 mg per 1000 g) e lecitina.

La lecitina è una sostanza liquida necessaria per il buon funzionamento del sistema nervoso e del cervello. Rafforza i nervi e allo stesso tempo li distende.

La vitamina E ha proprietà antiossidanti: permette, infatti, a sostanze fragili come la vitamina F di non ossidarsi e quindi di non perdere le sue proprietà.  

Ricordo in ultimo che un corretto apporto alimentare di acidi grassi essenziali è indispensabile all'organismo, soprattutto in particolari situazioni fisiologiche e patologiche.

Il ruolo dell'omega 6 e dell'omega 3 è stato dimostrato nella regolazione dei fenomeni antinfiammatori e delle risposte immunitarie.

La composizione tissutale in acidi grassi dipende dall'apporto globale e dal rapporto tra gli acidi grassi N-6 e N-3 tra loro. Il miglior rapporto N-6/N-3 è di 5:1 ed è a questo livello che si ottiene il tasso ottimale di leucotrieni B5.

Bisogna tenere presente che ogni apporto complementare di acidi grassi deve essere ragionato, perché aumenta i fabbisogni di vitamina E come antiossidante e un eccesso di N-3 può ridurre, nei cani anziani, l'immunocompetenza. Ecco perché il valore del rapporto di omega 3 / omega 6 deve essere perfettamente bilanciato.La sola somministrazione di olio di lino non garantisce questo rapporto. Sarebbe meglio rivolgersi verso formulazioni veterinarie perfettamente bilanciate.

 

Si può utilizzare l'olio di lino anche per uso esterno in piccolissime quantità per conferire lucentezza al pelo del cane,non unge, lo nutre e toglie l'elettricità elettrostatica.

AVVERTENZA

RESTA INTESO CHE QUESTI ELENCATI SONO SOLO DEI SUGGERIMENTI.

IL BENESSERE DEL PROPRIO CANE DEVE ESSERE PIANIFICATO CON IL PROPRIO MEDICO VETERINARIO.

RICORDATEVI CHE PER QUALSIASI DUBBIO DOVETE SEMPRE RIVOLGERVI A LUI, PERCHE' SOLO LUI PUO' CONSIGLIARVI NEL MIGLIORE DEI MODI...

IL VOSTRO CANE E' UNICO E OGNI CANE HA ESIGENZE SOGGETTIVE.

 

 

Fonti

http://www.cibo360.it/alimentazione/cibi/olio/tipologie.htm#LINO http://www.albanesi.it/Alimentazione/cibi/olio_di_lino.htm http://www.ecosalute.it/intranet/libretti/libretto185-01-1.pdf