cavalier king blenheim
Generalmente la lucentezza e la morbidezza del mantello del cane e del gatto riflettono lo stato di salute e l’equilibrio dietetico.

 

Infatti la saggezza popolare dice «che un cane è sano perché ha un bel pelo».

La nutrizione aiuta a mantenere le qualità naturali del pelo e migliora anche le difese cutanee nei confronti di alcune patologie infiammatorie della cute.

Con l’alimentazione commerciale generalmente non si assiste all’instaurarsi di patologie carenziali a meno che la qualità inadeguata degli ingredienti provochino uno squilibrio nutrizionale specialmente per quel che riguarda l’apporto di amminoacidi ed acidi grassi essenziali.

Il bulbo del pelo è costituito per il 90% da proteine per cui la loro carenza o di alcuni amminoacidi può provocare la comparsa di un pelo fragile, opaco, un rallentamento nella sua crescita od addirittura accelerarne la perdita.

Le proteine più importanti sono la metionina e la cisteina, vitali per la sintesi del pelo e la cheratinizzazione, sono generalmente presenti in quantità adeguate nelle fonti proteiche di origine animale e difficilmente mancano nella dieta quotidiana del cane e del gatto.

Importanza notevole ha il valore biologico delle fonti proteiche, ovvero la presenza di un apporto sufficiente di amminoacidi essenziali.

Le sostanze minerali come ferro, rame, iodio e zinco sono collegati alle sintesi cutanee mentre la fenilalanina e la tirosina, essendo precursori della melanina, giocano un ruolo importante nella colorazione del pelo: ad esempio la carenza di tirosina provoca una variazione di colore del mantello nero verso riflessi rossastri, mentre i gatti fulvi diventano più chiari.

La lucentezza del pelo è legata alla composizione del sebo ovvero a una miscela di cere e lipidi che vengono secreti dalle ghiandole sebacee. Questi lipidi sono razza e specie specifici ma la loro produzione è influenzata dalla dieta. Sono soprattutto gli acidi grassi polinsaturi omega 6 che mantengono una cute flessuosa ed in sinergia con lo zinco aiutano a mantenere la lucentezza del pelo ed una idratazione cutanea corretta.

La fonte alimentare di tali acidi grassi sono gli oli vegetali e l’olio di pesce e insieme ai grassi animali vengono integrati nella dieta con l’aggiunta di vitamina E per evitarne il processo di ossidazione.

Gli acidi grassi polinsaturi omega 3 invece hanno un’importante ruolo nel ridurre il prurito ed i processi infiammatori aiutando a ridurre sensibilmente il dosaggio di corticosteroidi nella terapia.

Infine parliamo delle vitamine: la Vitamina A che ha influenza notevole sulla cheratinizzazione e sulla produzione della  forfora aiutando a combattere la desquamazione cutanea e la seborrea caratterizzata da mantello opaco, odore nauseabondo, forfora spessa ed otite seborroica.

Le vitamine del gruppo B, principalmente la biotina e l’acido folico, che potenziano gli effetti sulla lucentezza, l’integrità cutanea e una diminuzione della perdita del pelo. La fonte principale di vitamine del gruppo B è data dal lievito di birra.

 

Fonte:

diariodelweb.it/Articolo/Animalia/