La displasia dell’anca nel cane


E’ la complessa manifestazione clinica di una malattia cresciuta tra mito e realtà. A causa di tale complessità spesso e volentieri, vuoi per ignoranza vera, vuoi per scarsa informazione, vuoi per semplice comodo e/o vantaggio economico, vengono create delle vere e proprie mitologie sull'argomento con fondamento scientifico pari a zero e di alta gravità morale.

L’autore di questo articolo è un medico Veterinario che da 20 anni si occupa di ortopedia e vuole presentarvi un riassunto semplice e chiaro.
La displasia ha sicuramente una base genetica: due genitori esenti non fanno necessariamente dei cuccioli esenti ma due genitori colpiti molto probabilmente fanno cuccioli e/o nipoti con la displasia.
E’ influenzata dallo sviluppo dei primi mesi di vita: un cucciolo obeso che salta dal mattino alla sera ne favorisce la manifestazione.
Porta inevitabilmente ad artrosi e quindi dolore: magari non ad 1 anno ma nel corso della vita del cane.
Ci sono delle razze più predisposte ma può colpire anche i meticci.
Si può diagnosticare prima dei sei mesi di vita, ma si può certificare l’esenzione solo dopo l’anno o più di età. 
Oggi si può curare seriamente ed evitare sofferenze future al proprio animale.
Fare un indagine radiografica non fa venire la displasia.
Per fare una corretta diagnosi bisogna rivolgersi ad un veterinario che si occupa di ortopedia.
Se ti interessa l'argomento segui il filmato.

 

 

A cura del dott. Bartolomeo Borgarello

http://tgvet.blogspot.com/


Come avrete capito la displasia dell'anca oggi si può curare seriamente ed evitare sofferenze future al proprio animale.

Per fare una corretta diagnosi è necessario rivolgersi ad un veterinario che si occupa di ortopedia.

La valutazione precoce , per essere attendibile, deve comprendere una scrupolosa visita  ortopedica  e  uno  studio  radiografico  statico  e dinamico finalizzati  ad individuare i  segni prodromici della malattia raccogliendo più dati possibili e mettendoli a confronto tra di loro.

Una valutazione incompleta, come quella ottenuta con la sola proiezione ventro-dorsale, in grado solo di individuare le condizioni più gravi, porta ad una prognosi inattendibile in tutti i casi in cui l’unico elemento presente sia l’aumento della lassità articolare.

La  diagnosi  precoce  richiede  una  sedazione  profonda  del paziente o l’ausilio  dell’anestesia generale al  fine  di  poter valutare correttamente la lassità  articolare e la  sublussazione dell’anca senza le interferenze causate dalla reazione del paziente e dalla contrazione muscolare.

 

Volevo però soffermarmi sulle varie opzioni terapeutiche, una loro breve trattazione potete leggerla qui: