Veterinari...argomento spinoso!

Su quali basi scegliamo il veterinario? Spesso la scelta cade su quello vicino casa o comunque non troppo lontano.

I criteri per la scelta possono essere tanti e la comodità di raggiungere il suo ambulatorio in breve tempo non è certo il miglior temine di paragone per determinarla.
L'esperienza...
la maggior parte dei ragazzi che sceglie veterinaria all'università,lo fa certamente per passione,almeno spero!
Poi,se hanno qualche soldino,aprono il loro ambulatorio e....fanno pratica sui futuri pazienti!
Ci vuole gavetta,come in tutte le professioni...
fare praticantato presso un noto veterinario (non facile!)
lavorare presso una clinica o un ospedale veterinario (sarebbe auspicabile per tutti!)
Ma anche questo non basta...non basta sapere e avere esperienza,ci vuole fiuto e buonsenso e non sono prerogativa di tutti!
Ogni caso clinico dovrebbe essere considerato come un caso a sè...io scappo da chi generalizza e si rifà troppo ai testi medici o veterinari (per gli umani seguo gli stessi criteri nella scelta del medico).
Se si dà importanza solo ai sintomi più comuni che si manifestano nel corso di una malattia,chi ne ha di insoliti e rari è spacciato!
Parlavo prima di buonsenso...questo in molti casi manca.
Vi voglio fare un esempio raccontandovi una storia...
un boxer,forse annoiato,ha pensato bene di "sgranocchiarsi una bottiglia di vetro. Il padrone lo porta dal veterinario e questo consiglia una laparatomia esplorativa per togliere le schegge di vetro dall'intestino.
Il padrone spaventato e preoccupato,prima di sottoporlo all'intervento,decide di sentire un altro parere...e capita da Leo,il mio veterinario.
Ve la faccio breve,il proprietario si è sentito tranquillizzato e sollevato,ma cosa più importante,il boxer ha evitato un intervento inutile e il padrone ha risparmiato i soldi dell'intervento.
Le schegge,di piccole dimensioni,se fossero state grosse avrebbero prodotto gravissimi danni nel loro passaggio attraverso l'esofago e nel resto dell'apparato digerente,si erano sparse per tutto l'intestino...
sapete quanti metri è lungo l'intestino? E dove volevano andarle a cercare,mica potevano aprirglielo tutto!
E' stato invece deciso di aiutarlo ad eliminarle con le feci e di curare eventuali piccole lesioni che si sarebbero potute produrre.
Questo intendo per buonsenso!

Che dire dei veterinari che consigliano il vermifugo una sola volta l'anno? O peggio solo in base alle analisi delle feci?
Se le analisi sono positive vuol dire che l'infestazione è massiccia!!!

Della tosse dei canili parlerò prossimamente. Secondo me il non farla,e la quasi totalità,compreso il mio,non la fa,è frutto solo in parte di superficialità...avete mai pensato al guadagno che ne possono ricavare curandola,in fondo non è una malattia grave e la coscienza non rimorde!!!

Il punto fondamentale,ci torno su perchè è basilare in alcune circostanze,è che i veterinari in generale conoscono poco i cavalier king e le particolari attenzioni che richiede questa razza,con la tosse dei canili ad esempio,soffrono molto.

Anestesia...

nel caso dovessero essere sottoposti ad un intervento chirurgico,informatevi bene sul tipo di anestesia,i cavalier king si dimostrano molto sensibili agli anestetici usati per altre razze,di solito chi li conosce lo sa e preferisce usare un anestetico che viene adoperato anche per uso umano nell'anestesia dei bambini. Il vantaggio è di avere una ripresa veloce. Per gli altri anestetici ci vorrà più tempo per smaltirla e quindi una ripresa più lenta. Non che sia indispensabile,ma è senza dubbio preferibile.

Desidero parlarvi anche di un particolare aspetto che si pensava facesse parte delle malattie genetiche,adesso non se ne è poi così sicuri...la trombocitopenia idiopatica (basso numero di piastrine).
Andatevi a leggere queste notizie,non si può mai sapere che non possano tornarvi utili in futuro.
Trombocitopenia idiopatica (basso numero di piastrine)e macrotrombocitopenia

Concludendo...l'unica arma valida per assicurarci che il nostro peloso sia curato da un bravo veterinario è quella di porci sempre in posizione critica rispetto al suo operato,ma per farlo dobbiamo studiare,approfondire molti argomenti,essere preparati per fargli le giuste domande su diagnosi e terapia se non fossimo convinti del suo operato.
In pratica bisogna diventare dei gran rompiscatole...forse non saranno felici di vederci quando andiamo in ambulatorio,ma a voi in fondo che importa?
L'importante è garantire ai nostri amici la migliore e più valida assistenza e cura in caso di malattia.